Nuove molecole per controllare le malattie autoimmuni legate al fattore BAFF 29 Settembre 2025 Il fattore di attivazione delle cellule B (BAFF) è una citochina, cioè una proteina che regola la comunicazione tra le cellule del sistema immunitario. La sua funzione principale è stimolare la proliferazione e la differenziazione delle cellule B, fondamentali per la produzione di anticorpi.Studi precedenti hanno dimostrato che una sovrapproduzione ereditaria di BAFF è associata a un aumento delle cellule B circolanti e dei livelli di immunoglobuline. Questo squilibrio si correla a un maggior rischio di sviluppare sclerosi multipla e lupus eritematoso sistemico, due gravi malattie autoimmuni. Queste evidenze suggeriscono che BAFF svolga un ruolo causale nello sviluppo di tali patologie, e sostengono quindi l’interesse nel bloccare l’attività di questa molecola come strategia terapeutica.Ad oggi, però, non esistono farmaci a piccole molecole in grado di inibire BAFF. Per questo i ricercatori hanno adottato un approccio innovativo: uno screening virtuale di una grande libreria contenente 275.561 molecole, seguito da test in vitro su 218 composti selezionati con il potenziale di impedire l’interazione tra BAFF e il suo recettore, BAFFR.L’analisi ha permesso di individuare due molecole promettenti, chiamate C45 e C145, appartenenti alla famiglia delle 2-pirrolinoni sostituite. Questi composti hanno dimostrato un’efficace capacità di inibire l’attività di BAFF, aprendo la strada a futuri studi di sviluppo.Se ulteriormente confermate, queste molecole potrebbero rappresentare una nuova strategia terapeutica per contrastare le malattie autoimmuni guidate da BAFF, offrendo nuove prospettive per pazienti affetti da patologie come lupus e sclerosi multipla.